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L'IDIOMA
Centro d'Arte

Via delle Torri, 21 -  63100 Ascoli Piceno - Tel. 0736 254740

Orari: Feriali: 17.00 / 20.00 - Festivi: 10.30 / 12.00

Ascoli Piceno. Al Centro d'Arte L'Idioma la mostra di Anna Girolomini

Si inaugura sabato 4 maggio alle ore 18 al Centro d'Arte L'Idioma di via delle Torri 21 ad Ascoli Piceno la personale di Anna Girolomini.

La mostra, dal titolo "Pantarei", presenta le opere recenti della scultrice bolognese.

Scrive Valerio Dehò:

"Questa mostra di Anna Girolomini è un omaggio alla vita e alle cose che cambiano e si trasformano. E' un inno al tempo che avvolge la realtà e ce la restituisce sempre nuova. Ma è al tempo un senso non consumistico e banale. L'uomo con le sue mani si è sempre creato il proprio destino, ma è soprattutto l'arte che da sempre regala metafore di eternità e di cambiamenti. Alla fine quello che ci interessa è che tutto vada avanti, ma che lasci tracce di se, che non diventi una lingua morta sulle labbra di uno stolto. Anna Girolomini è una scultrice che conosce la materia e che sa come tirarne fuori le sue possibilità espressive. Lavora anche molto sui simboli in quanto questi sono comunicabili e trasmissibili agli altri. Ma anche perché i simboli hanno una particolarità: non appartengono a nessuno perché sono di tutti. Recano su di sé le tracce del proprio passato, di accumulo di significati, mentre nello stesso tempo è possibile caricarli di valori personali. Questa loro doppia natura ha fatto nascere una mostra in tre momenti, in tre sculture che costituiscono un'unica installazione: una sfera sette giavellotti e un torso umano sono elementi di una relazione complessa, ma chiara. (.)

Il pantarei del titolo dimostra quanto sia possibile scavare nel tempo alla ricerca di noi stessi, quanto vi sia da grattare sotto la superficie del mondo per arrivare a qualcosa di veramente importante e duraturo. Il ferro, i metalli e le diafane resine della scultrice sono parti di un linguaggio espressivo che ama privilegiare le patine, gli ossidi, tutto ciò che ha a che vedere con una lenteur che ci fa comprendere meglio la vita. Il movimento è allora una presa di coscienza , non un invito a far presto a sbarazzarci di tutto quanto ci circonda e a cui siamo legati nel minor tempo possibile.

Nel nome di Eraclito si pone la trasformazione al principio dell'uomo e del cosmo, ma a patto che sia una trasformazione al principio dell'uomo e del cosmo. Ma a patto che sia una trasformazione lenta, per gradi, per accumulo di conoscenza."

La mostra resterà aperta fino al 15 maggio.

 

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